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Oltre 5mila presenze alla mostra antologica del Maestro Gambedotti

Oltre 5mila presenze alla mostra antologica del Maestro Gambedotti

Si è conclusa alla presenza del Sindaco di Napoli la mostra “Nel segno del Maestro” antologica di Nicola Gambedotti, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, che per 2 settimane, presso la Sala delle terrazze del Castel dell’Ovo a Napoli, ha ospitato complessivamente più di 5.000 visitatori. Tantissimi turisti e non, francesi, russi, inglesi, indiani, giapponesi ed americani, hanno ammirato le opere dell’artista urbinate ma napoletano d’adozione, scomparso 4 anni fa. Nel corso del finissage è stato presentato anche il catalogo antologico. Il successo dell’antologica ha spinto gli eredi dell’artista ad annunciare fin da adesso le prossime tappe a Roma e Milano immaginando un percorso itinerante, per valorizzare ulteriormente l’opera e offrire al maggior numero di visitatori italiani la possibilità di ammirare un artista esposto in tutto il mondo.

La mostra ha tracciato il percorso artistico sia da artista che da insegnante. Nato ad Urbino nel settembre del 1931, ha compiuto il ciclo di studi nella stessa città presso l’Istituto Statale d’Arte per la “Decorazione e Illustrazione del Libro”, conseguendo l’abilitazione all’insegnamento delle tecniche dell’incisione. Ha insegnato a Napoli come titolare della cattedra di progettazione (arte della stampa) presso l’Istituto Statale d’Arte F. Palizzi.  La sua attività artistica ha inizio nel 1952. Da allora è stato frequentemente presente alle più importanti rassegne di pittura e di grafica sia in Italia che all’estero. Ha esposto negli anni, tra le varie, al Metropolitan Museo of Art di New York, alla Galleria Forni diRotterdam e alla Galleria Sacsia di Vienna con diverse mostra personali.

Numerose personalità dell’arte e della cultura si sono interessate al linguaggio pittorico di questo artista arricchendo il suo curriculum di preziosi cenni storici. Soggetti privilegiati della sua vena artistica sono stati degli scenari medievali di vaga ambientazione nordeuropea, arricchiti di impercettibili elementi di contaminazione moderni. Quello è stato il mondo fantastico, satirico, del sacro e del profano, dell’artista Gambedotti sempre all’agognata ricerca della violazione dei confini spazio-temporali.